Sesta sezione

Penale

Sentenza n. 47244 ud. 16/12/2021 - deposito del 28/01/2022 - Rapporti giurisdizionali con autorità straniere 

La Sesta sezione penale ha affermato che l'art. 90 cod. proc. pen. non si applica al procedimento di consegna esecutivo di un mandato di arresto europeo, non rientrando la persona offesa, a norma dell'art. 17, comma 1, legge 22 aprile 2005, n. 69, tra i soggetti legittimati a parteciparvi. (Fattispecie relativa alla richiesta del partito politico "Vox" di intervenire quale persona offesa nel procedimento di esecuzione del mandato di arresto europeo emesso nei confronti di Carles Puigdemont Casamajò dal Tribunal Supremo di Spagna, per reati commessi in relazione all'indizione, nell'anno 2017, del referendum per l'indipendenza della Catalogna).

Sentenza n. 47210 ud. 05/11/2021 - deposito del 28/12/2021 - Reati contro la Pubblica Amministrazione 

La Sesta sezione penale ha affermato che, ai fini dell'integrazione del reato di rivelazione di segreti inerenti a un procedimento penale, i requisiti della partecipazione o dell'assistenza ad un atto del processo attengono esclusivamente alle fasi della formazione o della messa in esecuzione dell'atto, e non già a quelle della sua ricezione o della soggezione ai suoi effetti. (In applicazione del principio, la Corte ha annullato con rinvio la sentenza di condanna di un imputato che non aveva partecipato né assistito all'atto, coperto da segreto, di richiesta di consegna di documentazione ex art. 248 cod. proc. pen., e che era venuto a conoscenza di esso solo per essere stato assoggettato ai suoi effetti, in quanto delegato alla ricerca e alla predisposizione di tale documentazione).

Sentenza n. 46641 ud. 17/12/2021 - deposito del 20/12/2021 - Rapporti giurisdizionali con autorità straniere 

La Sesta sezione penale, pronunciandosi in tema di mandato di arresto europeo, ha affermato che il motivo facoltativo di rifiuto rappresentato dalla commissione del reato in tutto o in parte nel territorio dello Stato (art. 18-bis lett. a) legge 69 del 2005) non è opponibile quando il titolo sia stato emesso nell'ambito di un procedimento avente ad oggetto reati di competenza della Procura Europea (EPPO), atteso che, in tal caso, i problemi di coordinamento intergiurisdizionale relativi alla pendenza di procedimenti penali per gli stessi fatti presso diverse Autorità giudiziarie di più Stati membri dell'Unione europea - che sono alla base del suddetto motivo di rifiuto - hanno già trovato una soluzione, seppure provvisoria, per effetto dell'assunzione del coordinamento delle indagini da parte dell'EPPO.

Sentenza n. 46129 ud. 25/11/2021 - deposito del 16/12/2021 - Impugnazioni 

In tema di impugnazione di provvedimenti cautelari personali, la Sesta sezione penale, ha affermato che, in caso di impugnazione di una ordinanza del tribunale del riesame che abbia annullato la misura per difetto della sola gravità indiziaria, il pubblico ministero deve rappresentare, a pena di inammissibilità, l'interesse ad impugnare anche in relazione all'attualità e alla concretezza delle esigenze cautelari, essendo, tuttavia, sufficiente, il solo riferimento alla gravità indiziaria nel caso in cui si tratti di uno dei reati per i quali opera la presunzione di cui all'art. 275, comma 3, cod. proc. pen., ove non superata in concreto.

Sentenza n. 45100 ud. 17/02/2022 - deposito del 06/12/2021 - Persona giuridica 

La Sesta Sezione penale ha affermato che, nell'ipotesi di società a responsabilità limitata unipersonale, per affermare la responsabilità dell'ente, in base alla disciplina di cui al d.lgs. n. 231 del 2001, è necessario che il giudice accerti se sia in concreto identificabile un interesse sociale distinto da quello della persona fisica del rappresentante, tenuto conto della struttura organizzativa, dell'attività esercitata, delle dimensioni dell'impresa e dei rapporti tra socio unico e società.

Sentenza n. 40518 ud. 08/07/2021 - deposito del 09/11/2021 - Reati contro la Pubblica Amministrazione

La Sesta sezione penale della Corte di cassazione, pronunciandosi in tema di traffico di influenze illecite, ha affermato che il concetto di "illiceità" della mediazione può ravvisarsi unicamente nel caso in cui essa sia finalizzata alla commissione di un fatto di reato idoneo a produrre vantaggi per il privato committente, laddove, nell'ipotesi di cui all'art. 346-bis, comma 3, cod. pen., quando l'autore è un pubblico ufficiale, il carattere illecito della mediazione è insito nella stessa "vendita" della funzione per influenzare altri pubblici agenti, rappresentando un atto contrario ai doveri d'ufficio.

Sentenza n. 40538 ud. 18/11/2021 - deposito del 09/11/2021  - Procedimenti speciali 

In tema di patteggiamento, la Sesta sezione penale ha affermato che non è consentita l'applicazione delle pene accessorie di cui all'art. 445, comma 1-ter, cod. proc. pen., per iniziativa del giudice, nel caso di sentenza di applicazione di pena detentiva non superiore ai due anni, per fatti commessi prima del 31 gennaio 2019 (data di entrata in vigore della legge 9 gennaio 2019, n. 3), anche se la richiesta di definizione sia stata formulata dopo l'entrata in vigore della legge.

Sentenza n. 40287 ud. 20/10/2021 - deposito del 08/11/2021  - Termini processuali 

La Sesta sezione penale ha affermato che, ai fini del computo del termine di presentazione della richiesta di discussione orale o di partecipazione dell'imputato all'udienza, che l'art. 23, comma 6, d.l. 9 novembre 2020, n. 149, fissa, per i procedimenti nei quali l'udienza è fissata tra il sedicesimo e il trentesimo giorno dalla data di entrata in vigore dello stesso, in cinque giorni da tale data, trova applicazione, in assenza di una peculiare disciplina, il principio generale dell'ordinamento - di cui sono espressione gli artt. 172 cod. proc. pen. e 155 cod. proc. civ. - secondo il quale, non si deve tener conto del giorno di entrata in vigore del decreto medesimo.

Sentenza n. 35290 ud. 06/09/2021 - deposito del 23/09/2021 - Difesa e Difensori 

In tema di disciplina dell'impiego della posta elettronica certificata nel procedimento penale, la Sesta Sezione penale ha affermato che è ammissibile l'istanza del difensore di accesso alle registrazioni di conversazioni intercettate utilizzate ai fini dell'emissione di un'ordinanza applicativa di una misura cautelare, trasmessa mediante posta elettronica certificata, all'indirizzo PEC della Procura, in formato PDF e sottoscritta con firma digitale o con firma elettronica qualificata, così come prescritto dal provvedimento del 9 novembre 2020 del Direttore generale dei sistemi informativi e automatizzati del Ministero della giustizia emanato ai sensi dell'art. 24, comma 4, del d.l. 28 ottobre 2020, n. 137, contenente disposizioni per contrastare l'emergenza da Covid-19 .

Sentenza n. 33240 ud. 16/02/2021 - deposito del 08/09/2021 - Reati contro la Pubblica Amministrazione 

La Sesta Sezione ha affermato che, anche a seguito della riformulazione del reato di abuso di ufficio ad opera dell'art. 23, d.l. 16 luglio 2020, n. 76, conv. con mod. nella legge 11 settembre 2020, n. 120, ai fini della integrazione del reato, la violazione di norme contenute in regolamenti può rilevare nel caso in cui esse, operando quali norme interposte, si risolvano nella specificazione tecnica di un precetto comportamentale già compiutamente definito nella norma primaria e purchè questa sia conforme ai canoni della tipicità e tassatività propri del precetto penale.

Sentenza n. 26459 ud. 25/05/2021 - deposito del 12/07/2021 - Impugnazioni 

La Sesta sezione penale ha affermato che la mancata formulazione da parte del pubblico ministero delle conclusioni, prevista dall'art. 23-bis, comma 2, d.l. 28 ottobre 2020 n. 137, convertito in legge 18 dicembre 2020 n. 176, integra un'ipotesi di nullità generale a regime intermedio, ai sensi dell'art. 178, comma 1, lett. b), e non la nullità prevista alla lettera c) del medesimo articolo, poiché non pregiudica il diritto della difesa di formulare le proprie conclusioni.

Sentenza n. 30227 ud. 28/09/2020 - deposito del 30/10/2020 - Delitti contro la pubblica amministrazione 

In tema di omesso versamento dell'imposta di soggiorno, la Sesta sezione ha affermato che, a seguito dell'entrata in vigore dell'art. 180 del d. l. 19 maggio 2020, n. 34, convertito nella legge n. 77 del 20 luglio 2020: - non è configurabile il delitto di peculato nella condotta del gestore della struttura ricettiva che ometta di versare al Comune le somme riscosse a titolo di imposta di soggiorno; - permane la rilevanza penale a titolo di peculato per le condotte antecedenti atteso che la novella non ha comportato un fenomeno di abolitio criminis.

Sentenza n. 29546 ud. 07/10/2020 - deposito del 23/10/2020 - Azione penale 

La Sesta sezione ha affermato che l'estensione della già avvenuta costituzione di parte civile alle imputazioni oggetto di contestazione suppletiva, disposta ai sensi dell'art. 516 cod. proc. pen., integra una valida manifestazione del diritto di querela, esprimendo tale atto la volontà della persona offesa di punizione del reo, a condizione che intervenga entro il termine generale previsto dall'art. 124, comma primo cod. pen., decorrente dalla data della nuova contestazione.

Sentenza n. 28130 ud. 18/09/2020 - deposito del 08/10/2020 - Reati contro la Pubblica Amministrazione 

La Sesta sezione ha affermato che, ai fini della configurabilità dei reati di inadempimento di contratti di pubbliche forniture e di frode nelle pubbliche forniture, il termine "fornitura" si riferisce sia alle cose che alle opere, e quindi anche al "facere" costituito dalle prestazioni di materiali e attività tecniche e lavorative di un'impresa, volte ad assicurare il soddisfacimento delle finalità sottese al servizio pubblico. (Fattispecie relativa alla somministrazione di personale paramedico interinale).

Sentenza n. 27917 ud. 23/09/2020 - deposito del 07/10/2020 Istituti di prevenzione e pena

La Sesta sezione, ha affermato che l'incompatibilità tra le condizioni di salute del detenuto e il regime carcerario, in considerazione del rischio di contrarre l'infezione da Covid-19, deve risultare da elementi specifici che rivelino fattori di effettivo e concreto pericolo, alla luce anche delle specifiche misure di prevenzione adottate nell'istituto per garantire la distanza di sicurezza tra detenuti "a rischio", nonché della possibilità che i detenuti che si trovano in condizioni di salute più precarie possano godere del trasferimento presso altri istituti o presso strutture sanitarie più adeguate del circuito penitenziario. 

Sentenza n. 21579 ud. 17/07/2020 - deposito del 20/07/2020 - Mandato d'arresto europeo

In tema di mandato di arresto europeo, la Sesta sezione ha affermato che la nullità o la perdita di efficacia del provvedimento applicativo di una misura cautelare nei confronti del destinatario di una richiesta di consegna non incidono sulla legittimità della decisione favorevole alla consegna stessa, in quanto l'applicazione della misura cautelare non costituisce presupposto necessario del procedimento di cui alla legge n. 69 del 2005. 

Sentenza n. 20571 ud. 01/07/2020 - deposito del 09/07/2020 - Mandato d'arresto europeo 

La Sesta sezione ha affermato che è legittima l'emissione di un mandato di arresto europeo sulla base di un provvedimento restrittivo della libertà disposto da un'autorità di polizia e successivamente convalidato dal pubblico ministero, sempre che si tratti di provvedimento impugnabile nello Stato di emissione in conformità a quanto disposto dall'art. 5, comma 4, CEDU.

Sentenza n. 18711 ud. 18/06/2020 - deposito del 19/06/2020 Rapporti giurisdizionali con autorità straniere 

In tema di mandato di arresto europeo, la Sesta sezione ha affermato che la corte di appello, nel caso in cui disponga l'acquisizione di documentazione o informazioni integrative dallo Stato membro d'emissione ai sensi degli artt. 6 e 16 della legge n. 69 del 2005, è tenuta a verificare che l'inoltro della relativa richiesta venga eseguito con modalità tali da garantire che la stessa sia effettivamente pervenuta all'autorità giudiziaria straniera, non essendo sufficiente l'impiego di mezzi di comunicazione telematica che facciano solo presumere la ricezione di quella richiesta.

Sentenza n. 18352 ud. 11/06/2020 - deposito del 16/06/2020 - Rapporti giurisdizionali con autorità straniere 

In tema di mandato di arresto europeo, la Sesta sezione ha affermato che, alla luce della giurisprudenza della Corte di Giustizia dell'Unione Europea (Grande Sezione, 15 ottobre 2019, Dorobantu, C - 128/19 e Corte di giustizia, 25 luglio 2018, Generalstaatsanwaltschaft, C-220/18), qualora lo Stato emittente abbia fornito assicurazioni che la persona interessata non subirà un trattamento inumano e degradante, l'autorità giudiziaria dello Stato di esecuzione può rifiutarsi di eseguire la richiesta solo quando, sulla base di elementi precisi, riscontri comunque il pericolo che le condizioni di detenzione siano contrarie all'art. 4 della Carta dei diritti fondamentali UE.

Sentenza n. 15924 ud. 21/05/2020 - deposito del 26/05/2020 - Estradizione per l'estero

In tema di mandato di arresto europeo, la Sesta sezione ha affermato che, ai fini del rifiuto della consegna ad uno Stato estero fondato sul pericolo che la persona sia sottoposta ad un procedimento in violazione del diritto ad un equo processo, non è sufficiente la mera denuncia da parte del consegnando di gravi carenze sistemiche rilevate nei confronti dello Stato di emissione essendo invece necessario che egli alleghi circostanze specifiche e concrete che possano giustificare anche il mero sospetto del carattere non equo del procedimento. (Fattispecie relativa a richiesta di consegna proveniente dalle autorità giudiziarie polacche). 

Sentenza n. 11626 ud. 11/02/2020 - deposito del 07/04/2020 - Persona giuridica 

In tema di responsabilità da reato degli enti collettivi, la Sesta sezione ha affermato che la persona giuridica risponde dell'illecito amministrativo derivante da un reato-presupposto per il quale sussista la giurisdizione nazionale, commesso dai propri legali rappresentanti o soggetti sottoposti all'altrui direzione o vigilanza, a prescindere dalla sua nazionalità e dal luogo ove essa abbia la sede legale, nonché dall'esistenza o meno, nello Stato di appartenenza, di norme che disciplinino analoga materia, anche con riguardo alla predisposizione ed all'efficace attuazione di modelli organizzativi e di gestione atti ad impedire la commissione di reati che siano fonte di responsabilità amministrativa per l'ente stesso.

Ordinanza n. 10371 ud. 04/02/2020 - deposito del 19/03/2020 - Rapporti giurisdizionali con autorità straniere 

La Sesta sezione ha dichiarato rilevante e non manifestamente infondata la questione di legittimità costituzionale dell'art. 18-bis, legge 22 aprile 2005, n. 69, come introdotto dall'art. 6, comma 5, lett. b), della legge 4 ottobre 2019, n. 177, in riferimento agli artt. 3, 11, 27 comma 3, e 117 comma 1, Cost., nella parte in cui non prevede il rifiuto facoltativo della consegna del cittadino di uno Stato non membro dell'Unione europea, che legittimamente ed effettivamente abbia residenza o dimora nel territorio italiano, sempre che la Corte di appello disponga che la pena o la misura di sicurezza irrogata nei suoi confronti dall'autorità giudiziaria di uno Stato membro dell'Unione europea sia eseguita in Italia, conformemente al suo diritto interno.

Sentenza n. 9582 ud. 05/03/2020 - deposito del 10/03/2020 - Rapporti giurisdizionali con autorità straniere 

In tema di mandato di arresto europeo, la Sesta sezione, ha affermato che, in caso di cd. consegna successiva del detenuto da parte dello Stato originariamente richiedente ad altro Stato membro dell'Unione, è necessario accertare quale sia, presso lo Stato che ha disposto la iniziale consegna del ricercato, l'organo giudiziario competente ad esprimere l'assenso alla ulteriore consegna che, pur non dovendo necessariamente coincidere con l'ufficio che a suo tempo autorizzò la prima consegna, deve procedere alla relativa valutazione sulla base delle regole specificamente contemplate dall'art. 28, paragrafo 3, della decisione quadro 2002/584/GAI. (Fattispecie in cui, essendo l'assenso pervenuto da un ufficio del pubblico ministero, la Corte ha ritenuto necessario che si procedesse ad accertare se nel relativo ordinamento fosse contemplata la possibilità di attivare un controllo successivo avvalendosi di rimedi impugnatori).

Sentenza n. 5236 ud. 11/12/2019 - deposito del 07/02/2020 - Delitti contro la famiglia 

La Sesta sezione ha affermato che non è configurabile il reato di violazione degli obblighi di assistenza familiare in caso di separazione o di scioglimento del matrimonio di cui all'art. 570-bis cod. pen. qualora l'agente si sia attenuto agli impegni assunti con l'ex coniuge per mezzo di un accordo transattivo modificativo delle statuizioni patrimoniali contenute nella sentenza di divorzio, ancorché non omologato dall'autorità giudiziaria.

Sentenza n. 3520 ud. 22/01/2020 - deposito del 28/01/2020 - Rapporti giurisdizionali con autorità straniere 

La Sesta sezione ha affermato che, in caso di opposizione ex art. 13, comma 7, d.lgs. 21 giugno 2017, n. 108, al decreto di riconoscimento dell'ordine d'indagine europeo avente ad oggetto un sequestro probatorio, è affetto da nullità di ordine generale e assoluta, ai sensi degli artt. 178, comma 1, lett. c) e 179, comma 1, cod. proc. pen., il provvedimento adottato de plano dal giudice senza fissazione dell'udienza in camera di consiglio.