Prima sezione

Penale

Sentenza n. 43322 ud. 10/11/2021 - deposito del 24/11/2021 - Competenza

In tema di conflitto di competenza tra giudice ordinario e minorile, la Prima sezione penale ha affermato che la decisione emessa dal Tribunale per i minorenni in sede di verifica socio-sanitaria dell'età ai sensi dell'art. 19-bis d.lgs. n. 142 del 2015 ha efficacia di giudicato anche in sede penale.

Sentenza n. 33743 ud. 14/07/2021 - deposito del 10/09/2021 - Ordinamento penitenziario

La Prima sezione penale ha affermato che, ai fini dell'ammissibilità della domanda di permesso premio avanzata dal detenuto non collaborante, per reati di cui all'art. 4-bis, comma 1 ord. pen., dopo la sentenza della Corte Costituzionale n. 253 del 2019, è sufficiente l'allegazione di elementi di fatto che, anche solo in chiave logica, risultino pertinenti rispetto ai temi di prova, rappresentati dalla assenza di collegamenti con la criminalità organizzata e dall'assenza del pericolo di un ripristino dei medesimi e siano idonei a contrastare la presunzione di perdurante pericolosità prevista dalla legge.

Sentenza n. 27374 ud. 16/03/2021 - deposito del 15/07/2021 - Ordinamento penitenziario

In tema di benefici penitenziari, la Prima sezione penale ha affermato che il magistrato di sorveglianza, stante la funzione di perdurante controllo assegnatagli dall'ordinamento, ha il potere di revocare il provvedimento di approvazione dell'atto dell'amministrazione penitenziaria di ammissione del lavoro all'esterno, in caso di rilevante mutamento delle condizioni che l'avevano determinato, fatto constatare senza esito all'amministrazione, e avverso tale provvedimento di revoca è ammissibile il reclamo al tribunale di sorveglianza.

Ordinanza n. 30408 ud. 10/09/2020 - deposito del 02/11/2020 - Istituti di prevenzione e pena

La Prima sezione ha dichiarato rilevante e non manifestamente infondata, in riferimento agli articoli 3, 25, 27, 111 e 117, primo comma, Cost., quest'ultimo in relazione agli artt. 7 e 4, prot. n. 7, Cedu, la questione di legittimità costituzionale dell'art. 41-bis, commi 2 e 2-quater, della legge del 26 luglio 1975, n. 354 (ordinamento penitenziario), nella parte in cui prevedono la facoltà di sospendere l'applicazione delle regole di trattamento e degli istituti previsti dalla stessa legge, con adozione obbligatoria delle misure enunciate nel comma 2-quater, nei confronti degli internati, assoggettati a misura di sicurezza detentiva.

Sentenza n. 19762 ud. 17/06/2020 - deposito del 01/07/2020 - Giurisdizione 

In tema di giurisdizione la Prima Sezione ha affermato che:
- il principio per cui il giudice deve controllare costantemente, per tutto il corso del processo, se i fatti che formano il contenuto dell'imputazione rientrino nell'ambito della propria giurisdizione (cd. "carattere dinamico" della verifica della giurisdizione) non va inteso nel senso di ritenere possibile il completamento di una obiettiva "precarietà dimostrativa" degli elementi di fatto da cui inferire, nel momento iniziale della procedura, l'esistenza della giurisdizione medesima essendo, comunque, necessario che anche nella fase prodromica delle indagini preliminari vi sia certezza in ordine al potere dell'autorità giudiziaria di prendere cognizione del fatto;
- in presenza di reato transnazionale (cessione di armi) commesso dallo straniero integralmente all'estero, non può affermarsi la giurisdizione dello Stato italiano ai sensi dell'art. 7, comma primo, n. 5 cod. pen. e della Convenzione ONU di Palermo in tema di contrasto alla criminalità organizzata transnazionale, in quanto la disposizione in tema di giurisdizione, di cui all'art. 15, par. 4, della Convenzione, pur in presenza della sua ratifica, non è di immediata applicazione nell'ordinamento dello Stato parte.

Sentenza n. 8084 ud. 30/01/2020 - Misure di prevenzione 

In tema di misure di prevenzione, la Prima sezione ha affermato che la decisione con cui il tribunale della prevenzione abbia ritenuto ammissibile la domanda di sottoposizione al controllo giudiziario, ai sensi dell'art. art. 34-bis, comma 6, d.lgs. 6 settembre 2011 n. 159 e succ. mod., non può essere oggetto di impugnazione da parte della prefettura territoriale che abbia adottato l'informazione antimafia interdittiva, poiché tale soggetto, pur se intervenuto nella fase cognitiva preliminare, non riveste la qualità di parte del procedimento di pre avenzione; ne consegue che non è possibile riqualificare il ricorso per cassazione proposto dall'autorità prefettizia in appello, ai sensi dell'art. 568, comma 5, cod. proc. pen., presupponendo tale disposizione la provenienza dell'atto da soggetto legittimato ad impugnare in forza di una disposizione di legge attributiva del relativo potere.

Sentenza n. 1804 ud. 14/11/2019 - Esecuzione 

In tema di revoca della patente di guida disposta da una sentenza di condanna o di applicazione della pena su richiesta delle parti per i reati di cui agli artt. 589-bis e 590-bis cod. pen., divenuta irrevocabile prima della dichiarazione di illegittimità costituzionale dell'art. 222 cod. strada ad opera della sentenza n. 88 del 2019 della Corte costituzionale, la Prima sezione ha affermato che il giudice dell'esecuzione non può rideterminare la sanzione amministrativa accessoria della revoca della patente, non trattandosi di effetto penale della condanna.

Sentenza n. 4103 ud. 21/01/2020 - Esecuzione 

La Prima sezione ha affermato che, in tema di reati di competenza del giudice di pace, il cd. pre-sofferto di tipo detentivo può essere detratto dalla pena dell'obbligo di permanenza domiciliare da espiare, in quanto l'art. 58 del d. lgs. 28 aprile 2000, n. 274, equipara, ad ogni effetto giuridico, l'obbligo di permanenza domiciliare alla pena detentiva della specie corrispondente a quella della pena originaria.

Sentenza n. 3290 ud. 03/12/2019 - Pena 

La Prima sezione ha affermato che anche il giudice dell'esecuzione può procedere alla rideterminazione della durata delle pene accessorie previste dall'art. 216, ultimo comma, r.d. 16 marzo 1942, n. 267, qualora siano state inflitte con sentenza irrevocabile in misura pari a 10 anni e sia richiesto di adeguarle al nuovo testo della norma, come risultante dalla pronuncia della Corte costituzionale n. 222 del 2018, che prevede una durata variabile con il solo limite massimo insuperabile di dieci anni.

Sentenza n. 2030 ud. 10/10/2019 - Misure di prevenzione 

La Prima sezione ha affermato che non integra il delitto di tentata elusione dell'amministrazione giudiziaria di beni personali, di cui agli artt. 56 cod. pen. e 76, comma 5, del decreto legislativo 6 settembre 2011, n. 159, la richiesta di liquidazione di una polizza assicurativa sottoposta a sequestro e a successiva confisca di prevenzione, trattandosi di bene che non è suscettibile di amministrazione giudiziaria, potendo soltanto essere, o meno, riscattata.

Sentenza n. 1787 ud. 30/10/2019 - Esecuzione 

In tema di accesso alle misure alternative alla detenzione, la valutazione relativa alla ammissibilità della richiesta, in relazione alla pena da espiare in concreto rispetto ai reati ostativi alla concessione, deve far riferimento non al momento di presentazione della stessa ma a quello della decisione.