Quinta sezione

Penale

Ordinanza n. 46076 ud. 25/10/2021 - deposito del 16/12/2021 - Misure di prevenzione 

La Quinta Sezione penale, pronunciandosi in tema di misure di prevenzione, ha dichiarato rilevante e non manifestamente infondata la questione di legittimità costituzionale dell'art. 3, comma 4, d. lgs. 6 settembre 2011, n. 159, per contrasto con gli artt. 3, 15, 21 e 117 Cost. in relazione agli artt. 8 e 10 CEDU, nella parte in cui non prevede una durata minima e massima dei divieti di possedere ed usare apparati di comunicazione, inclusi i telefoni cellulari, e di accedere ad internet, imposti con l'avviso orale del Questore e nella parte in cui affida il potere di limitazione all'autorità amministrativa.

Sentenza n. 43690 ud. 10/09/2021 - deposito del 26/11/2021 - Impugnazioni 

In tema di giudizio di cassazione, la Quinta sezione penale, in difformità rispetto a precedente indirizzo giurisprudenziale, ha affermato che, qualora risulti che la sentenza di appello abbia illegittimamente dichiarato l'inammissibilità dell'impugnazione avverso la condanna di primo grado e si proceda contestualmente anche agli effetti civili, la Corte può immediatamente dichiarare l'estinzione del reato per sopravvenuta prescrizione, ove sia esclusa, per mancata allegazione da parte dell'imputato di un concreto ed attuale interesse, la possibilità del proscioglimento nel merito ex art. 129, comma 2, cod. proc. pen., con conseguente rinvio al giudice civile competente per valore in grado di appello, essendo venuta meno la ragione dall'attrazione dell'azione civile nel procedimento penale.

Sentenza n. 42227 ud. 03/09/2021 - deposito del 18/11/2021 - Reati contro l'ordine pubblico 

In tema di scambio elettorale politico-mafioso, la Quinta sezione penale ha affermato che sussiste continuità normativa tra vecchio e nuovo testo dell'art. 416-ter cod. pen., come modificato dalla legge 21 maggio 2019, n. 43, la quale, ferma restando la punibilità dell'accordo che contempli in forma esplicita l'utilizzo del metodo mafioso, ha solo precisato l'ambito applicativo della fattispecie inserendovi qualsiasi accordo con l'appartenente ad un'associazione mafiosa in cui sia assunta la disponibilità a soddisfare gli interessi e le esigenze del sodalizio; condizioni in presenza delle quali il ricorso alle modalità mafiose è immanente alla pattuizione illecita. (Nel caso in scrutinio la Corte ha conseguentemente ritenuto che il termine di fase della custodia cautelare applicabile sia quello ex art. 303, comma 1, lett. a), n. 3, previsto per i delitti commessi con avvalimento del metodo mafioso o al fine di agevolare le organizzazioni di cui all'art. 416-bis cod. pen.).

Sentenza n. 42183 ud. 07/09/2021 - deposito del 18/11/2021 - Reati contro il patrimonio 

In tema di reati informatici, la Quinta sezione penale ha affermato che il reato di cui all'art. 617-quinquies cod. pen. è assorbito in quello di frode informatica ex art. 640-ter cod. pen. nel caso in cui, installato il dispositivo atto ad intercettare comunicazioni di dati, abbia luogo la captazione, in tal modo trasformandosi la condotta preparatoria e di pericolo di cui al primo reato nell'alterazione del funzionamento o, comunque, in un intervento illecito sul sistema informatico, che sono modalità realizzative tipiche della frode.

Sentenza n. 40274 ud. 05/12/2021 - deposito del 08/11/2021 - Reati contro l'ordine pubblico

La Quinta Sezione penale, pronunciandosi in merito alle vicende relative alla strage di via D'Amelio, ha affermato che la sola appartenenza all'organismo centrale di un'organizzazione criminale di stampo mafioso (nella specie "Cosa nostra"), investita del potere di deliberare in ordine alla commissione dei cosiddetti "omicidi eccellenti", pur costituendo un indizio rilevante, non ha, tuttavia, valenza dimostrativa univoca circa il contributo di ciascuno dei suoi componenti alla realizzazione del reato-fine, essendo necessario che i singoli componenti, informati in ordine alla delibera da assumere, prestino il proprio consenso, anche tacito, fornendo così il loro contributo allo specifico reato.

Sentenza n. 37697 ud. 29/09/2021 - deposito del 18/10/2021 - Intercettazioni telefoniche

La Quinta Sezione penale ha affermato che, secondo la disciplina applicabile ai procedimenti iscritti fino al 31 agosto 2020, antecedente alla riforma introdotta dal d.lgs. 29 dicembre 2017, n. 216, come modificato dal d. l. 30 aprile 2020, n. 28, convertito dalla l. 25 giugno 2020 n.70, i risultati delle intercettazioni telefoniche autorizzate per un determinato fatto-reato sono utilizzabili anche per ulteriori fatti-reato legati al primo dal vincolo della continuazione, rilevante ex art. 12, lett. b), cod. proc. pen., senza necessità che il disegno criminoso sia comune a tutti i correi.

Sentenza n. 31507 ud. 15/04/2021 - deposito del 11/08/2021 - Reato

In tema di abuso di informazioni privilegiate, la Quinta sezione penale ha affermato che, ai fini dell'integrazione del reato di cui all'art. 184 del d.lgs. n. 58 del 1998, non è richiesto che l'informazione sia stata trasmessa all'agente da un terzo, né che essa abbia ad oggetto un fatto prodotto da un terzo. (In applicazione di tale principio la Corte ha ritenuto penalmente rilevante il cd. "insider trading di se stesso", in una fattispecie di "rastrellamento" dei titoli di una società per azioni operato - prima della comunicazione al mercato della decisione di procedere ad un'offerta pubblica di acquisto degli stessi titoli e abusando di tale informazione - dall'amministratore delegato e dal presidente del consiglio di amministrazione della società, ideatori del progetto di OPA, tramite una società a responsabilità limitata appartenente al medesimo gruppo ed in concorso con il suo amministratore unico).

Sentenza n. 30538 ud. 13/05/2021 - deposito del 04/08/2021 - Reati contro la persona

La Quinta Sezione ha affermato che non ricorre alcun fenomeno di successione di leggi incriminatrici tra l'art. 600 cod. pen. e l'art. 558-bis cod. pen. in riferimento ad un fatto integrante reificazione della vittima (nel caso di specie cessione della figlia minore dell'imputato contro il c.d. corrispettivo della sposa), atteso che, in applicazione del criterio strutturale, non si registra alcuna coincidenza tra le fattispecie a confronto.

Sentenza n. 27334 ud. 14/04/2021 - deposito del 15/07/2021 - Misure cautelari

La Quinta Sezione penale ha affermato che, con riferimento ai diversi gradi in cui può svolgersi il giudizio cautelare, il curatore fallimentare, quantunque già autorizzato dal giudice delegato al fallimento ad avanzare al giudice per le indagini preliminari istanza di revoca di un sequestro, è legittimato a proporre impugnazione avverso il provvedimento di prima istanza solo se lo stesso giudice delegato abbia reso un'autorizzazione ad hoc, ulteriore rispetto alla prima.

Sentenza n. 26519 ud. 07/05/2021 - deposito del 12/07/2021 - Sicurezza pubblica

La Quinta sezione penale ha affermato che la deliberazione della sentenza di cui all'art. 13, comma 3-quater, d.lgs. 25 luglio 1998, n. 286, in quanto causa sopravvenuta di improcedibilità dell'azione penale che impedisce l'instaurazione del rapporto processuale, quale conseguenza dell'avvenuta esecuzione dell'espulsione dell'immigrato irregolare, preclude l'adozione del proscioglimento nel merito ai sensi dell'art. 129, comma 2, cod. proc. pen.

Sentenza n. 25222 ud. 14/07/2020 - deposito del 07/09/2020 - Prescrizione 

In tema di disciplina della prescrizione a seguito dell'emergenza pandemica, la Quinta sezione ha affermato che:
- la causa di sospensione del corso della prescrizione prevista, per il giudizio di legittimità, dal comma 3-bis dell'art. 83 d.l. 17 marzo 2020, n. 18, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 aprile 2020, n. 27, è applicabile qualora sussistano, congiuntamente, le condizioni che il procedimento sia pervenuto nella cancelleria della Corte di cassazione nel periodo dal 9 marzo al 30 giugno 2020 e che sia stato pendente, ossia non definito, nel medesimo periodo;
- è manifestamente infondata la questione di legittimità costituzionale, in riferimento al principio di irretroattività della legge penale sfavorevole previsto dall'art. 25, secondo comma, Cost., dell'art. 83, comma 4, d.l. n.18 del 2020, che dispone la sospensione del corso della prescrizione nei procedimenti in cui operano la sospensione dei termini ed il rinvio delle udienze per il periodo dal 9 marzo 2020 all'11 maggio 2020, in quanto tale disposizione non ha introdotto una "nuova" figura di sospensione o modificato in senso sfavorevole la disciplina codicistica, ma si è limitata a prevedere una fattispecie di sospensione obbligatoria del processo riconducibile alla norma generale prevista dall'art. 159, comma primo, cod. pen.

Sentenza n. 25225 ud. 14/07/2020 - deposito del 07/09/2020 - Notificazioni 

In tema di collaboratori di giustizia, la Quinta sezione ha affermato che la revoca del programma di protezione comporta il venir meno della domiciliazione presso il Servizio centrale di protezione, a decorrere dalla data in cui il provvedimento è portato a conoscenza del destinatario, con conseguente inidoneità sopravvenuta dell'elezione; sicché, in virtù del carattere volontaristico della collaborazione e, dunque, dell'elezione di domicilio, grava sul collaboratore revocato un onere di comunicazione all'autorità giudiziaria procedente e, in assenza di nuova elezione, è legittima la notificazione effettuata ai sensi dell'art. 161, comma 4, cod. proc. pen.

Sentenza n. 6764 ud. 13/11/2019 - deposito del 20/02/2020 - Reato 

La Quinta sezione, con riferimento all'ipotesi della violenta aggressione di un giornalista che stava effettuando un'intervista nei pressi di una palestra, ha affermato che l'aggravante del metodo mafioso non presuppone necessariamente l'esistenza di un'associazione di stampo mafioso, essendo sufficiente, ai fini della sua configurazione, il ricorso a modalità della condotta che evochino la forza intimidatrice tipica dell'agire mafioso, quali, in particolare, la presenza di un "guardaspalle" durante l'intervista, la simultanea aggressione al giornalista e all'operatore che stavano effettuando l'intervista, la perpetrazione in pieno giorno dell'aggressione, rivendicando la potestà di controllare il territorio e di cacciare chi non è gradito, l'evocazione dell'intervento di terzi che avrebbero danneggiato l'auto dei giornalisti ed il contesto omertoso nel quale l'azione era avvenuta.

Sentenza n. 397 ud. 22/11/2019 - deposito del 09/01/2020 - Procedimento penale 

In tema di abuso di informazioni privilegiate, la Quinta sezione ha affermato che, in caso di intervenuta sanzione amministrativa irrevocabile, il giudice chiamato a decidere sulla domanda della CONSOB di riparazione dei danni cagionati dal reato all'integrità del mercato, ai sensi dell'art. 187-undecies t.u.f., deve valutare la componente della riparazione costituente espressione della funzione sanzionatorio-punitiva della stessa alla luce del complessivo trattamento sanzionatorio (penale e "solo formalmente" amministrativo), onde assicurare la proporzionalità del "quantum" liquidato rispetto a detto trattamento, se del caso disapplicando la predetta norma "in parte qua" così da escludere la riparazione nella sua componente sanzionatorio-punitiva.