Seconda sezione

Penale

Sentenza n. 46882 ud. 03/12/2021 - deposito del 22/12/2021 - Reati contro la fede pubblica

In tema di introduzione nello Stato e commercio di prodotti con segni falsi, la Seconda sezione penale ha affermato che, ai fini della sussistenza del delitto previsto dall'art. 474 cod. pen., allorché si tratti di marchio di larghissimo uso e incontestata utilizzazione, per il quale non è richiesta la prova della registrazione, è indispensabile che la pubblica accusa dimostri gli elementi che attestano la rinomanza dello stesso e la notoria riferibilità alla casa produttrice e alla tipologia di prodotti che contraddistingue, tali da renderlo meritevole di tutela giudiziaria, con conseguente onere a carico dell'incolpato di fornire la prova contraria.

Sentenza n. 32593 ud. 08/07/2021 - deposito del 01/09/2021 - Misure cautelari

In tema di misure cautelari personali, la Seconda sezione ha affermato che, in base all'interpretazione letterale del combinato disposto degli artt. 275-bis cod. proc. pen. e 4-bis ord. pen., il limite di tre anni di pena detentiva per l'applicazione ed il mantenimento della custodia cautelare in carcere opera anche nei procedimenti per rapina aggravata, benché rientrante nel catalogo dei reati ostativi, qualora non vi siano elementi tali da far ritenere la sussistenza di collegamenti con la criminalità organizzata, terroristica o eversiva; il relativo onere della prova grava sull'istante, trattandosi di un fatto positivo a vantaggio del condannato, ma l'insussistenza di detti collegamenti può essere implicitamente dedotta dalle modalità della condotta o dalla personalità degli autori.

Sentenza n. 29362 ud. 22/07/2020 - deposito del 22/10/2020 - Rapporti giurisdizionali con autorità straniere 

La Seconda sezione ha affermato che l'intercettazione ambientale a mezzo captatore informatico inoculato in Italia ed eseguita anche all'estero per lo spostamento della persona intercettata, non richiede l'attivazione di una rogatoria, atteso che l'installazione del captatore avviene in territorio nazionale e la captazione nei suoi sviluppi finali e conclusivi si realizza in Italia attraverso le centrali di ricezione che fanno capo alla procura della Repubblica.

Sentenza n. 29792 ud. 09/10/2020 - deposito del 27/10/2020 - Delitti contro il patrimonio 

In tema di rapina aggravata, la Seconda sezione ha affermato che, il più elevato minimo edittale previsto dal comma quarto dell'art. 628 cod. pen., nell'ipotesi di concorso di più circostanze aggravanti previste dal comma terzo del medesimo articolo ovvero nel caso di concorso di una di tali circostanze con altra fra quelle indicate dall'art. 61 cod. pen., si applica anche nel caso in cui concorrano più circostanze aggravanti interne allo stesso numero 1 del terzo comma.

Sentenza n. 28936 ud. 04/09/2020 - deposito del 19/10/2020 - Misure cautelari

La Seconda sezione ha affermato che:
- la sospensione dei termini processuali, prevista dall'art. 83, comma 2, d. l. n.18 del 2020, in ragione dell'emergenza sanitaria da Covid-19, si applica anche all'interrogatorio di garanzia la cui assunzione doveva avvenire entro il periodo di vigenza della sospensione ed a condizione che l'indagato non abbia espressamente richiesto l'espletamento di tale atto ai sensi dell'art. 83, comma 3, lett. c), d. l. cit.;

- è manifestamente infondata la questione di legittimità costituzionale dell' art. 83, comma 3, lett. c), d. l. n. 18 del 2020, in relazione agli artt. 3, 10, 13, 24, 111, Cost., nella interpretazione per cui, nel periodo emergenziale, la sospensione dei termini stabiliti per le indagini preliminari si applica anche al termine previsto per l'interrogatorio di garanzia salvo richiesta dell'interessato. 

Sentenza n. 20954 ud. 28/02/2020 - deposito del 15/07/2020 - Misure di prevenzione e antimafia 

La Seconda sezione, pronunciandosi in tema di misura di prevenzione della sorveglianza speciale, ha affermato che il procedimento ex art. 14, comma 2-ter, d.lgs. 159 del 2011, attribuisce al tribunale il potere di dare esecuzione alla misura ovvero di revocarla a seconda dell'esito dell'accertamento della persistenza della pericolosità sociale compiuto dopo un periodo di detenzione di almeno due anni, ma non consente di modificare parzialmente la misura, anche in relazione al termine di durata, potendo tale modifica essere adottata solo con il procedimento di cui all'art. 11, comma 2, d. lgs. cit., durante la sua esecuzione e, dunque, anche eventualmente dopo che il procedimento ex art. 14 si sia concluso con un provvedimento che a tale esecuzione abbia dato luogo.

Sentenza n. 20926 ud. 13/05/2020 - deposito del 15/07/2020 - Reati contro l'ordine pubblico 

La Seconda sezione, pronunciandosi in tema di associazione a delinquere di stampo mafioso, ha affermato che la costituzione di un gruppo formalmente nuovo non vale ad escludere la sussistenza dei requisiti costitutivi del suddetto reato, allorché lo stesso sia, in sostanza, di diretta derivazione di un "clan" storico, operante nella stessa area di quest'ultimo, compia i reati fine tipici dell'organizzazione mafiosa, e sfrutti il nome e la fama del primo per creare lo stato di assoggettamento intimidatorio della popolazione dell'area interessata, in modo da far percepire una sorta di continuità tra le azioni della "casa madre" e le proprie.

Sentenza n. 14987 ud. 09/01/2020 - deposito del 13/05/2020 - Impugnazioni 

La Seconda sezione ha affermato che, in tema di revisione, la sopravvenuta procedibilità a querela del reato di appropriazione indebita per effetto del d. lgs. n. 36 del 2018 non costituisce prova nuova ai sensi dell'art. 630, comma 1, lett. c), cod. proc. pen. nel caso in cui la modifica normativa sia intervenuta successivamente al passaggio in giudicato della sentenza della quale si chiede la revisione.

Sentenza n. 11959 ud. 07/11/2019 - deposito del 10/04/2020 Reati contro il patrimonio 
Integra il delitto di appropriazione indebita la sottrazione definitiva di "file" o "dati informatici" attuata mediante duplicazione e successiva cancellazione da un personal computer aziendale, affidato all'agente per motivi di lavoro e restituito "formattato", in quanto tali "dati informatici" - per struttura fisica, misurabilità delle dimensioni e trasferibilità - sono qualificabili come cose mobili ai sensi della legge penale.

Sentenza n. 11622 ud. 27/02/2020 - deposito del 07/04/2020 Prove 

La Seconda sezione ha affermato che la mancanza del nulla osta del pubblico ministero all'accertamento tecnico per il prelievo di reperti biologici e all'inserimento nella Banca dati nazionale del DNA del profilo da esso tipizzato non dà luogo ad inutilizzabilità, per violazione del disposto dell'art. 10 della legge 30 giugno 2009, n. 85, atteso che la norma non istituisce divieti probatori, ma attiene alle sole modalità formali di trasmissione del risultato dell'accertamento eseguito, la cui inosservanza non inficia la raccolta dei dati e le comparazioni da operare; né la mancanza del provvedimento del pubblico ministero, in mancanza di previsioni di legge in tal senso, si risolve in altra patologia invalidante l'accertamento eseguito.

Sentenza n. 9758 ud. 19/02/2020 - deposito del 11/03/2020 Delitti contro il patrimonio 

Il fittizio distacco internazionale di lavoratori, finalizzato ad eludere fraudolentemente gli obblighi contributivi del datore di lavoro per conseguire un profitto ingiusto, integra il reato di truffa aggravata di cui all'art. 640, comma secondo, cod. pen., non rientrando nell'area operativa del reato di cui all'art. 38-bis del d.lgs. 15 giugno 2015, n. 81, introdotto dall'art. 2, comma 1-bis, del d.l. 12 luglio 2018, n. 87, convertito, con modificazioni, dalla legge 9 agosto 2018, n. 96, che invece punisce la somministrazione di lavoro fraudolenta laddove posta in essere con la specifica finalità di eludere norme inderogabili di legge o di contratto collettivo applicate al lavoratore, al fine esclusivo di tutelare quest'ultimo.